Le mappe servono per rappresentare in un grafico le proprie conoscenze intorno a un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista, per cui ciascuno è autore del proprio percorso conoscitivo all'interno di un contesto, e mirano a contribuire alla realizzazione di apprendimento significativo, in grado cioè di modificare davvero le strutture cognitive del soggetto e contrapposto all'apprendimento meccanico, che si fonda sull'acquisizione mnemonica. Le teorie del prof. J. D. Novak sono infatti fortemente collegate a quelle di David Ausubel.
Secondo l'impostazione originale di Novak, le caratteristiche essenziali di una mappa concettuale sono le seguenti:
- È costituita da nodi concettuali, ciascuno dei quali rappresenta un concetto elementare e viene descritto con un'etichetta apposta ad una sagoma geometrica.
- I nodi concettuali sono collegati mediante delle relazioni di tipo connessionista: in genere vengono rappresentate come frecce orientate e dotate di un'etichetta descrittiva (in genere un predicato).
- La struttura complessiva è di tipo reticolare (che quindi potrebbe non presentare un "preciso punto di partenza").
Utili accorgimenti per realizzare una mappa concettuale sono i seguenti:
- individuare chiaramente la "domanda focale", ovvero il tema che si sta descrivendo e che circoscrive l'ambito di analisi;
- svilupparla per quanto possibile dall'alto verso il basso, considerando le relazioni trasversali una eccezione;
- adottare una logica di realizzazione di tipo connessionista: prima avviene l'identificazione dei concetti, poi la creazione delle relazioni associative tra di essi.
- riuscire a collegare i diversi argomenti in modo chiaro e corretto
Questo semplice insieme di requisiti e la forte connotazione cognitiva ha permesso l'applicazione delle mappe concettuali nelle situazioni più disparate. In tal senso sono indicative le molteplici derivazioni di questo modello, come i diagrammi a blocchi (inglese: flow chart) o i diagrammi ERD: sono tutte tipologie riconducibili alla proposta originale di Novak, benché ciascuna sia caratterizzata da peculiarità semantico/rappresentative e da un utilizzo in specifici ambiti.
Le mappe concettuali e le mappe mentali
Spesso le mappe concettuali sono messe in relazione con le mappe mentali di Buzan. Da queste ultime le mappe concettuali si differenziano per il loro orientamento spiccatamente cognitivo, che le rende particolarmente utili in contesti quali la gestione della conoscenza, la formazione, la risoluzione di problemi. Al contrario le mappe mentali, maggiormente orientate all'ambito creativo, sono utilizzate in chiave evocativa ed emozionale.
L'utilizzo di software per la realizzazione digitale di mappe ha permesso il loro utilizzo anche in ambito operativo. In tal senso sono interessanti quelle applicazioni nelle quali è avvenuta l'integrazione tra:
- l'espressività delle mappe concettuali;
- il bagaglio evocativo e la struttura gerarchico-associativa delle mappe mentali;
- gli strumenti informatici tipici dell'office automation.
Le mappe concettuali e gli ambienti digitali
Ci sono molti programmi per fare mappe concettuali, fra i quali:
- IHMC Cmap Tools, gratuito per usi educativi e privi di fini di lucro e disponibile per diversi sistemi operativi.
- compendium, prodotto open source, disponibile per quasi tutti i sistemi operativi.
- XMind, prodotto open source multipiattaforma in grado di gestire diversi tipi di diagrammi e mappe.
- BrainVizing [1] è un'applicazione che sfrutta le capacità di GraphViz [2] che consente di realizzare mappe mentali in forma incrementale, di produrre le mappe in sequenze che ne illustrano la definizione collegamento dopo collegamento...
Le mappe "strutturali" rappresentano una evoluzione delle mappe concettuali, utilizzate soprattutto a livello scolastico. In pratica si definiscono strutturali, le mappe che si propongono di rappresentare le relazioni che si stabiliscono tra i concetti principali di una unità di apprendimento. L’uso dell’aggettivo strutturale è dovuto alla loro caratteristica di sintetizzare e mostrare la struttura dell’informazione. Permette agli studenti di studiare e memorizzare con maggiore efficacia il materiale di studio. Per estrema sintesi possiamo raggruppare le mappe in due grandi famiglie:
- mappe per comunicare, che vengono costruite utilizzando le conoscenze acquisite (mappe concettuali, mappe mentali, mappe cognitive)
- mappe per apprendere che servono alla comprensione e/o alla verifica di nuovi campi di conoscenza (mappe strutturali).
-Mappe mentali
Una mappa mentale è una forma di rappresentazione grafica del pensiero teorizzata dal cognitivista inglese Tony Buzan, a partire da alcune riflessioni sulle tecniche per prendere appunti.Le mappe mentali sono relativamente nuove e sono state per qualche tempo relegate al campo dei "creativi". Oggi esistono strumenti semplici, software, tablet, smartphone, che permettono anche a chi non ha dimestichezza con il disegno di produrre e condividere mappe di buona qualità.
Le mappe mentali (mind maps) non vanno confuse con altri tipi di mappe come le mappe concettuali dalle quali si differenziano sia per la strutturazione, sia per il modello realizzativo, sia per gli ambiti di utilizzo.
Le mappe mentali hanno una struttura gerarchico-associativa. Questo significa che sono solo due le tipologie di connessioni che possono essere create:
- gerarchiche (dette anche rami) che collegano ciascun elemento con quello che lo precede
- associative (dette anche associazioni) che collegano elementi gerarchicamente disposti in punti diversi della mappa.
Il modello realizzativo delle mappe mentali
La mappa mentale è uno strumento votato alla creatività, alla memorizzazione, all'annotazione in chiave personale. Per questo il suo ideatore Buzan ha formulato il suo modello incentrandolo sull'evocatività: tutti gli elementi di una mappa mentale devono essere ricchi di immagini fantasiose e colorate, perché da un lato rendono gradevole la rappresentazione, dall'altro stimolano l'emisfero cerebrale destro, le cui funzioni supportano facoltà come la creatività, la memoria, la fantasia, l'intuizione. Per questa ragione è importante che una mappa mentale venga prodotta a colori fin dalle prime fasi di realizzazione, e non colorata in un secondo momento. Inoltre gli elementi devono essere descritti con singole parole chiave e non con periodi estesi, così da lasciare spazio a nuove associazioni e a possibili integrazioni.
Il modello realizzativo delle mappe mentali è essenzialmente associazionista: si procede inserendo e ricombinando dinamicamente gli elementi nella mappa, utilizzando una struttura gerarchico-associativa e applicando il processo di associazione mentale. In tal senso è grande la differenza con le mappe concettuali, che sono impostate secondo un modello connessionista (sono previsti due momenti distinti: quello dell'individuazione dei concetti e quello della loro combinazione).
È importante notare che una mappa mentale non ha un'impostazione gerarchica assoluta ma di contesto e dispone gli elementi intorno a un centro secondo una raggiera: ciò che sta al centro è il punto di partenza, ciò che si colloca radialmente è punto intermedio di un processo associativo virtualmente infinito. Tra i vari elementi della mappa non vi è un vincolo di inclusione: per esempio, se il punto di partenza fosse il "cinema", potrei pensare al "tempo libero" come elemento di primo livello, ma se partissi dal "tempo libero" potrei tranquillamente associargli al primo livello il "cinema", rispettando comunque il principio associazionista.
Gli utilizzi delle mappe mentali
Le mappe mentali fanno leva soprattutto sulle capacità creative personali e di gruppo, sulle risorse mentali inconsce, sulle sinestesie create con colori e immagini, sui processi che spontaneamente ristrutturano le informazioni e che ogni volta lasciano aperta più di una chiave interpretativa. Per queste ragioni le mappe mentali sono particolarmente efficaci come strumenti di annotazione e di apprendimento, come supporto all’elaborazione del pensiero e alla creatività, come ausilio nell’orientamento personale e nella costituzione di gruppi di lavoro. Sono invece meno efficaci nella rappresentazione della conoscenza, dove l'evocatività della mappa mentale induce una minore efficacia comunicativa e maggiori margini di ambiguità.
Una mappa mentale può costituire il punto di partenza di un processo creativo, che porta alla realizzazione di materiali diversi per natura e per formato di rappresentazione. È il caso di un brainstorming di gruppo che, supportato da una mappa mentale, prelude alla definizione di obiettivi strategici, alla formulazione di un progetto, alla scrittura di documentazione testuale. Un esempio di questo passaggio è la derivazione dalla mappa mentale di un outline (detto anche scaletta gerarchica), che permette di trasformare la struttura a raggera in una sequenza articolata e ordinata per livelli gerarchici.
Solution map
Le solution map per molti aspetti sono un compromesso tra l'evocatività delle mappe mentali e l'espressività tipica delle mappe concettuali. In tal senso possono essere considerate sia mappe cognitive, sia mappe creative.
Le solution map sono caratterizzate da:
- una strutturazione gerarchico-associativa: come le mappe mentali, le solution map sono realizzate collegando rami e sottorami, in modo che ciascun elemento abbia un solo antecedente. Questa è la loro primaria connotazione strutturale ma, poiché in alcuni casi è necessario evidenziare dei legami trasversali tra gli elementi della mappa, è possibile introdurre alcuni "legami associativi" che prescindono dalla gerarchia;
- l'uso pervasivo dell'evocatività: come le mappe mentali, anche nelle solution map si fa largo uso di immagini, colori, simboli, che possano stimolare il processo associativo e quindi la creatività. Anche il testo può essere utilizzato in questo senso, introducendo parole che abbiano una valenza evocativa;
- la rappresentazione di concetti articolati: come nelle mappe concettuali e al contrario di quanto avviene nelle mappe mentali, nelle solution map è possibile introdurre del testo esteso, per descrivere in modo sintetico ma preciso concetti/idee/informazioni. In questo caso, dunque, l'evocatività del testo viene subordinata alla sua chiarezza espressiva;
- l'impiego di codifiche: la chiarezza nelle solution map è raggiunta anche introducendo codifiche, come quelle iconiche, cromatiche, testuali e posizionali. Queste aiutano a rappresentare in modo sintetico e a creare convenzioni;
- il supporto tecnologico: le solution map si avvalgono di software, che ne agevolano la visualizzazione e la condivisione, ma soprattutto la fruizione. Una solution map, infatti, è quasi sempre legata alle funzionalità del sistema che ha permesso di realizzarla e che consente di impiegarla, ad esempio per generare un documento di testo, una struttura web o la WBS di un progetto.
Se per un verso questo stempera gli aspetti peculiari della solution map come mappa cognitiva o come mappa creativa, per l'altro rende le solution map strumenti particolarmente versatili, che possono essere impiegati in una grande varietà di modi/contesti/situazioni, anche al di fuori degli ambiti tipici delle mappe mentali e delle mappe concettuali.
Tipici contesti applicativi delle Solution map sono
- Gestione di progetti e commesse
- Gestione imprenditoriale
- Gestione strategica
- Ricerca, sviluppo e innovazione
- Apprendimento e formazione
- Sistema qualità
- Diffusione della conoscenza
- Gestione delle informazioni
Buzan da sempre raccomanda la realizzazione delle mappe mentali su carta, perché la manualità e la sensorialità del disegno manuale stimolano l'emisfero cerebrale destro che sono preposte alla creatività, alla fantasia, all'intuizione, attingendo sia a quanto si trova nella sfera del cosciente, sia a quanto si trova fuori da essa (subcosciente e inconscio).
Negli ultimi anni in molti si sono impegnati a sviluppare software per introdurre questi stessi principi in ambienti di office automation, con risultati più o meno rispondenti all'impostazione di Buzan.
Questi applicativi in genere permettono di realizzare in digitale mappe analoghe a quelle mentali, in quanto
- strutturate secondo un modello gerarchico-associativo
- particolarmente ricche e curate dal punto di vista grafico.
- per un verso consente di realizzare mappe utilizzabili anche in chiave operativa (ad es. per progettare, documentare, presentare,...)
- per l'altro può ridurre l'efficacia dello sviluppo in chiave creativa, avvicinando la mappa realizzata al modello delle mappe concettuali.
Software per sviluppare mappe gerarchico-associative
La seguente lista indica alcuni tra i software per realizzare mappe gerarchico-associative.
OPENSOURCE o FREEWARE
- Il progetto opensource XMind [1] è particolarmente interessante e promettente. La grafica è abbastanza curata, i comandi sono semplici e intuitivi ed è possibile installarlo su Win/Mac/Linux. Esistono due versioni: una completamente gratuita, un'altra a pagamento con funzionalità estese. Tra le funzioni che lo caratterizzano ce ne sono anche alcune per la collaborazione a distanza.
- L'opensource FreeMind [2] ha una grafica piuttosto spartana ma è completamente gratuito, è stato rilasciato sotto licenza GPL, è disponibile per GNU/Linux, Mac OS X, Windows e per qualunque altro sistema operativo che supporti il linguaggio Java. Dal sito dell'Istituto Pedagogico di Bolzano si può scaricare liberamente l'open tutorial didattico per FreeMind 0.8.0 a cura di Luisanna Fiorini. [3].
- Uno strumento che consente di creare diagrammi e di condividerli è Bubbl.us [4]. Completamente online tramite l'utilizzo del proprio browser permette di creare e condividere mappe e diagrammi, in puro stile Web 2.0 è un ottimo strumento interattivo che si basa sul Brainstorming. Il servizio combina AJAX e Flash per simulare un'interfaccia desktop verosimile.
- Un altro software da tenere in considerazione è Cayra [5]. È totalmente gratuito e lo distingue da Freemind la possibilità di realizzare delle Mappe mentali morbide e colorate così come indicato dallo stesso Buzan.
- In ambiente GNU/Linux è invece disponibile il software VYM [6]. Si tratta di un progetto opensource molto promettente sia sul piano degli strumenti che della grafica. Solo di recente è stato tentato un porting verso l'ambiente Windows, con risultati ancora non del tutto stabili.
- Anche Mind42 [7] è un'applicazione web 2.0 che consente di realizzare mappe mentali on-line in forma collaborativa, molto utile per il Brainstorming e per la condivisione in rete. È disponibile un tutorial [8] in lingua italiana curato da Barbara Bevilacqua.
- BrainVizing [9] è un'applicazione che sfrutta le capacità di GraphViz [10] che consente di realizzare mappe mentali in forma incrementale, di produrre le mappe in sequenze che ne illustrano la definizione collegamento dopo collegamento...
- Un software lanciato e promosso dallo stesso Buzan è iMindMap [11]. Più orientato alla veste grafica della mappa che non al collegamento con gli ambienti informatici, consente di realizzare mappe mentali digitali seguendo tutti gli accorgimenti proposti dal loro ideatore.
- Il sistema più conosciuto è probabilmente MindManager [12]. Da anni affermatosi come leader del settore, consente di integrare il concetto di mappa con le funzionalità dei più diffusi strumenti informatici di produttività. Si tratta dello strumento più completo per realizzare e utilizzare Solution map in ambito ICT e prevede funzioni anche per il collegamento a Database.
- Uno strumento per realizzare mappe online è MindMeister [13]. La filosofia di sviluppo è analoga a quella di altri software, ma il sistema è completamente online, alcune delle sue funzionalità sono del tutto gratuite e permette di lavorare in modo collaborativo via Internet.
- Per l'ambiente MAC OS X è stato sviluppato il software Mythoughts [14]. È un programma a pagamento (49 USD) di cui è possibile scaricare una versione di prova. È molto curato dal punto di vista grafico e consente di inserire agevolmente anche immagini personali.
- Sempre per MAC OSX molto semplice e utile è Mindnode [15] del quale esiste anche la versione per iPhone e iPad.